Saturday, April 03, 2010

Il Premio Templeton 2010 al Prof. Francisco J. Ayala

 

Il Premio Templeton 2010 al Prof. Francisco J. Ayala

Il Premio, istituito da Sir. John Templeton nel 1971, viene attribuito ogni anno a studiosi e personalità del mondo della cultura che sia siano particolarmente distinte per il loro contributo nell' "affermare la dimensione spirituale dell'esistenza" (dal sito).
 
Biologo e genetista di fede cattolica, Ayala è da sempre impegnato nel dimostrare come le teorie evolutive, e lo studio delle evidenze biologiche e genetiche dei viventi, siano compatibili e aromizzabili con la fede in un Dio Creatore e con la religione stessa.
 
John M. Templeton, Jr., M.D., presidente e chairman della John Templeton Foundation ha affermato che "la chiara voce di Ayala sui temi del rapporto tra scienza e fede richiama la convinzione della Fondazione, che l'evoluzione della mente e la ricerca realizzata con una mente veramente aperta possono guidarci ad un reale progresso spirituale nel nostro mondo".
 
La Fondazione Templeton è stato voluta da suo padre, Sir John Templeton, imprenditore, finanziere e filantropo, scomparso nel 2008, per sostenere progetti, iniziative e studiosi impegnati in attività di ricerca su alcune tra le più grandi questioni dell'esistenza umana, quali: La Scienza e le Grandi Domande, come il rapporto della scienza con la fede; la Libertà e la Libera Impresa; la Genetica.
 

Papa Benedetto XVI: "c'è amicizia tra scienza e fede"


Papa Benedetto XVI: "c'è amicizia tra scienza e fede"

Il Santo Padre lo ha affermato durante l'udienza di mercoledi 24 marzo, ricordando la figura di Sant'Alberto Magno, il quale "ci ricorda che tra scienza e fede c'è amicizia, e che gli uomini di scienza possono percorrere, attraverso la loro vocazione allo studio della natura, un autentico e affascinante percorso di santità".
 
Il suo è un insegnamento valido ancora oggi, a secoli di distanza, particolarmente nel mostrarci che "tra fede e scienza non vi è opposizione, nonostante alcuni episodi di incomprensione che si sono registrati nella storia", e nel dimostrare personalmente che "un uomo di fede e di preghiera, quale fu sant'Alberto Magno, può coltivare serenamente lo studio delle scienze naturali e progredire nella conoscenza del micro e del macrocosmo, scoprendo le leggi proprie della materia, poiché tutto questo concorre ad alimentare la sete e l'amore di Dio".
 
Perchè le stesse Scritture, spiega il Pontefice, ci parlano "della creazione come del primo linguaggio attraverso il quale Dio - che è somma intelligenza, che è Logos - ci rivela qualcosa di sé. Il libro della Sapienza, per esempio, afferma che i fenomeni della natura, dotati di grandezza e bellezza, sono come le opere di un artista, attraverso le quali, per analogia, noi possiamo conoscere l'Autore del creato (cfr. Sap. 13, 5)".
 
Link SRM (cortesia L'Osservatore Romano)
 
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