Tuesday, June 16, 2009

Ma ci voleva un genio per chiamarlo bambino ?

da  L'Osservatore Romano, 15-16 giugno 2009
 
Leonardo, il Codice Windsor e la vita dell'uomo non ancora nato.
 
Ma ci voleva un genio per chiamarlo bambino ?
 
di Carlo Bellieni
 
"Il putto dentro a la matrice ha tre panniculi che lo circondano. Et tutte se coniungino con lo umbelico il quale è composto da vene". Sono le parole che Leonardo da Vinci scriveva a margine dei suoi bozzetti anatomici, ora raccolti nel Codice Windsor, di cui ricorre il cinquecentesimo anniversario (1509-2009). Sono disegni stupendi che mostrano le fattezze del feto, e ne descrivono la fisiologia come mai fatto prima. Ne descrivono anche certe caratteristiche psicologiche, precorrendo l'evidenza scientifica di secoli:  "Una medesima anima governa questi due corpi; e li desideri e le paure e i dolori sono comuni sì a essa creatura come a tutti li altri membri animati. E di qui nasce che la cosa desiderata dalla madre sono trovate scolpite in quelle membra del figliolo. E una subita paura ammazza la madre e il figliolo".
 
Come non vedere in queste parole quanto la moderna psicologia ha accertato sull'imprinting prenatale dei sentimenti? E di come processi depressivi materni in gravidanza possano restare impressi nel figlio a distanza di anni ?
 
Quello che colpisce di queste note è anche un altro punto molto attuale:  non vi compare mai la parola "feto". Parlando del figlio, Leonardo usa solo il termine "putto", alternandolo con "figliolo". Questo suggerisce una considerazione:  da quando si è iniziato a usare un termine specifico - feto - per indicare il figlio non ancora nato? Sembra strano, ma una distinzione netta è veramente recente.   ... leggi tutto, SRM